Il mondo di Naruto
28/12/2023
Abbiamo chiesto a dei ricercatori quali siano i punti in comune tra "Naruto" e il racconto del periodo Edo "Il racconto di Jiraiya il galante"...e ne abbiamo trovati molti più di quanti ce ne aspettassimo!
Quando si parla di "Naruto", è impossibile farlo senza menzionare i "tre ninja leggendari": Jiraiya, Orochimaru e Tsunade. Ma lo sapevate che questi personaggi sono stati presi da un racconto giapponese risalente al periodo Edo?
Quale che sia la risposta, se volete saperne di più allora questo articolo fa per voi! In questo pezzo, infatti, parleremo delle somiglianze (e delle differenze) tra "Naruto" e l'opera da cui sono tratti alcuni personaggi, "Il racconto di Jiraiya il galante"!
Ad aiutarci in quest'impresa saranno la professoressa Noriko Yamashita, professore emerito del National Institute of Japanese Literature e ricercatrice di letteratura giapponese, e il dottor Kenji Hinohara, curatore dello Ota Memorial Museum of Art e ricercatore di dipinti Ukiyo-e. Insieme a loro, scopriremo i legami che intercorrono tra la letteratura, arte giapponese e "Naruto"
Quale che sia la risposta, se volete saperne di più allora questo articolo fa per voi! In questo pezzo, infatti, parleremo delle somiglianze (e delle differenze) tra "Naruto" e l'opera da cui sono tratti alcuni personaggi, "Il racconto di Jiraiya il galante"!
Ad aiutarci in quest'impresa saranno la professoressa Noriko Yamashita, professore emerito del National Institute of Japanese Literature e ricercatrice di letteratura giapponese, e il dottor Kenji Hinohara, curatore dello Ota Memorial Museum of Art e ricercatore di dipinti Ukiyo-e. Insieme a loro, scopriremo i legami che intercorrono tra la letteratura, arte giapponese e "Naruto"
Indice
・Com'è che due ricercatori si ritrovano a leggere "Naruto"?
・Il manga del periodo Edo: alla scoperta del "Gokan"
・Non un eremita porcello, ma un adone: le differenze tra "Jiraiya" e "Jiraiya"
・Il "matrimonio" con Tsunade
・Il collegamento tra la morra cinese e il "sansukumi"
・Da "Il racconto di Jiraiya il galante" a "Naruto": l'eredità di un racconto
・Il manga del periodo Edo: alla scoperta del "Gokan"
・Non un eremita porcello, ma un adone: le differenze tra "Jiraiya" e "Jiraiya"
・Il "matrimonio" con Tsunade
・Il collegamento tra la morra cinese e il "sansukumi"
・Da "Il racconto di Jiraiya il galante" a "Naruto": l'eredità di un racconto
-Mi risulta che entrambi abbiate letto "Naruto". Come vi è sembrato?
Noriko Yamashita: conosciuta anche con lo pseudonimo di Noriko Takahashi. Nata a Tokyo nel 1956, ha conseguito un dottorato di ricerca presso la Meiji University. Il suo campo di ricerca riguarda la letteratura e il teatro nel periodo Edo, oltre ai dipinti Ukiyo-e. Insignita del titolo di professoressa emerita del National Institute of Japanese Literature. Tra le sue opere troviamo "I Kusazoshi e il teatro" (ed. Kyukoshoin), "Compendio: il Mitate e lo Yatsushi", "Compendio: espressioni del periodo Edo" (ambed. ed. Yagishoten), e "Illustrazioni dall'estero: catalogazione e ricerca" (ed. Miyaishoten
Professoressa Noriko Yamashita (succ. Yamashita): sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'ambientazione, incentrata sui ninja. Anche Naruto, il protagonista, mi ha colpita fin da subito, sia per la sua personalità gioviale che per il suo aspetto (vuoi per la barba che ricorda le vibrisse di un gatto, vuoi per i capelli biondi).
Prima di "Naruto", la rappresentazione tipica dei ninja nei manga veniva dalla produzione di Sanpei Shirato: opere del calibro di "Sasuke" o di "Kamui", dove il ninja era una figura seria, laconica e misteriosa. Nel manga di Kishimoto, però, assistiamo alla volontà di andare oltre, di superare tale canone: a dispetto del suo carattere, infatti, anche Naruto ha in sé degli elementi cupi, come ad esempio il suo essere un bambino problematico, l'essere orfano e l'ostilità di chi gli sta intorno - problemi che affronta e supera un capitolo dopo l'altro, diventando così sempre più forte. Tale iter non si era mai visto prima d'ora in un manga sui ninja, e questa è un'altra cosa che mi ha sorpresa.
Prima di "Naruto", la rappresentazione tipica dei ninja nei manga veniva dalla produzione di Sanpei Shirato: opere del calibro di "Sasuke" o di "Kamui", dove il ninja era una figura seria, laconica e misteriosa. Nel manga di Kishimoto, però, assistiamo alla volontà di andare oltre, di superare tale canone: a dispetto del suo carattere, infatti, anche Naruto ha in sé degli elementi cupi, come ad esempio il suo essere un bambino problematico, l'essere orfano e l'ostilità di chi gli sta intorno - problemi che affronta e supera un capitolo dopo l'altro, diventando così sempre più forte. Tale iter non si era mai visto prima d'ora in un manga sui ninja, e questa è un'altra cosa che mi ha sorpresa.
Kenji Hinohara: nato nella prefettura di Chiba nel 1974, ha conseguito un dottorato di ricerca presso la Keio University. In qualità di curatore dello Ota Memorial Museum of Art, un museo dedicato interamente agli Ukiyo-e, è stato responsabile della pianificazione di innumerevoli mostre. Oltre alla ricerca storica di questo stile pittorico, il dottor Hinohara si occupa anche di viaggi, belle arti e folklore. Tra i suoi scritti troviamo "Benvenuti nel mondo degli Ukiyo-e (ed. Tokyo Bijutsu), "Ukiyo-e bizzarri" (ed. Heibonsha), "Le trentasei vedute del monte Fuji" (ed. Iwanami Shoten) e "Gli Ukiyo-e del Giappone" (ed. Shogakukan).
Hinohara: ricordo che anch'io, quando "Naruto" fece il suo esordio su "Weekly Shonen JUMP", restai sorpreso dal fatto che si trattasse di una storia sui ninja. Come precedentemente menzionato dalla professoressa Yamashita, nel corso del tempo la figura del ninja ha subito innumerevoli trasformazioni; inoltre, sebbene in origine fosse estrememente popolare, tale popolarità aveva subito una battuta d'arresto all'inizio degli anni novanta, motivo per cui, nel vedere "Naruto", non ho potuto fare a meno di provare una certa nostalgia. Voglio dire, un manga sui ninja all'alba del ventunesimo secolo? Fantastico!
-Bene, direi di passare all'argomento del giorno: investigare sulle cause profonde del legame tra "Naruto" e "Il racconto di Jiraiya il galante" e sull'elemento che lega le due opere, vale a dire le figure dei "tre ninja leggendari". Partiamo dunque dalla prima domanda: cos'è un "Gokan", e in che modo si collega a "Il racconto di Jiraiya il galante"?
Hinohara: con il termine "Gokan" s'intende un tipo di romanzo molto in voga durante il periodo Edo fatto sia di testi che di illustrazioni. Vale la pena notare che, a dispetto del fatto che lo si definisca un "romanzo", le illustrazioni erano presenti a ogni pagina: in questo senso, si può pensare ad esso come a un manga.
Yamashita: un'altra particolarità era la presenza dello "Shotai", un involucro dal design accattivante simile alla copertina che andava a coprire il libro intero sia per proteggerlo dalle intemperie sia per evitare che qualcun altro potesse leggerlo senza permesso.
Hinohara: quanto a "Il racconto di Jiraiya il galante", invece, si tratta di un romanzo noto per essere una grande opera incompiuta tra i Gokan. Pubblicato nel tardo periodo Edo, dal 1839 al 1868, consta di 43 racconti, per un totale di 172 volumi.
Ad averlo scritto non è un unico autore, bensì quattro individui diversi. Allo stesso modo, anche le illustrazioni non appartengono alla stessa persona, ma vengono dalle penne di ben sette artisti.
Hinohara: con il termine "Gokan" s'intende un tipo di romanzo molto in voga durante il periodo Edo fatto sia di testi che di illustrazioni. Vale la pena notare che, a dispetto del fatto che lo si definisca un "romanzo", le illustrazioni erano presenti a ogni pagina: in questo senso, si può pensare ad esso come a un manga.
Yamashita: un'altra particolarità era la presenza dello "Shotai", un involucro dal design accattivante simile alla copertina che andava a coprire il libro intero sia per proteggerlo dalle intemperie sia per evitare che qualcun altro potesse leggerlo senza permesso.
Hinohara: quanto a "Il racconto di Jiraiya il galante", invece, si tratta di un romanzo noto per essere una grande opera incompiuta tra i Gokan. Pubblicato nel tardo periodo Edo, dal 1839 al 1868, consta di 43 racconti, per un totale di 172 volumi.
Ad averlo scritto non è un unico autore, bensì quattro individui diversi. Allo stesso modo, anche le illustrazioni non appartengono alla stessa persona, ma vengono dalle penne di ben sette artisti.
Yamashita: il romanzo è ispirato ad una leggenda cinese che ha come protagonista "Garaiya", un bandito. Nel 1806 troviamo il primo racconto direttamente ispirato alla storia di Garaiya, uno Yomihon (un tipo di libro composto quasi unicamente di testo, dedicato ad un pubblico adulto) intitolato "Racconto di Jiraiya". Tale racconto è stato poi trasformato in un Gokan attraverso alcune aggiunte (tra cui la natura cavalleresca in stile Robin Hood di Jiraiya e l'implementazione dell'elemento magico), ed ecco che abbiamo "Il racconto di Jiraiya il galante".
Il Jiraiya di quest'opera è il figlio di Ogata, un nobile decaduto della provincia di Higo (l'attuale prefettura di Kumamoto) il cui vero nome è Shuma Hiroyuki. Fuggito nella provincia di Shinano (l'attuale prefettura di Nagano), Hiroyuki si trasforma in "Jiraiya", il "bandito gentiluomo" e, dopo varie peripezie, riesce a ripristinare il buon nome della sua famiglia...o, perlomeno, questo è ciò che siamo riusciti a ricavare dai frammenti a noi pervenuti.
- Un comune criminale negli Yomihon, un bandito gentiluomo nei Gokan, un ninja in "Naruto"...è quasi come se il destino di Jiraiya sia quello di cambiare sempre. Intrigante!
Il Jiraiya di quest'opera è il figlio di Ogata, un nobile decaduto della provincia di Higo (l'attuale prefettura di Kumamoto) il cui vero nome è Shuma Hiroyuki. Fuggito nella provincia di Shinano (l'attuale prefettura di Nagano), Hiroyuki si trasforma in "Jiraiya", il "bandito gentiluomo" e, dopo varie peripezie, riesce a ripristinare il buon nome della sua famiglia...o, perlomeno, questo è ciò che siamo riusciti a ricavare dai frammenti a noi pervenuti.
- Un comune criminale negli Yomihon, un bandito gentiluomo nei Gokan, un ninja in "Naruto"...è quasi come se il destino di Jiraiya sia quello di cambiare sempre. Intrigante!
-Secondo voi, quali sono le somiglianze tra il Jiraiya de "Il racconto di Jiraiya il galante" e quello di "Naruto"? E quali sono le differenze?
Hinohara: partiamo dalle differenze. La prima è stata già menzionata dalla professoressa Yamashita, e riguarda l'uso della magia. Nel racconto, Jiraiya non è un ninja, bensì una sorta di "bandito stregone". Il legame tra Jiraiya e le arti ninja sembra risalire al periodo Taisho, quando, nel 1921, uscì una versione cinematografica de "Il racconto di Jiraiya il galante" (interpretato dall'attore di teatro Kabuki Matsunosuke Onoe) in cui viene stabilito che Jiraiya è in grado di usare i ninjutsu.
Hinohara: partiamo dalle differenze. La prima è stata già menzionata dalla professoressa Yamashita, e riguarda l'uso della magia. Nel racconto, Jiraiya non è un ninja, bensì una sorta di "bandito stregone". Il legame tra Jiraiya e le arti ninja sembra risalire al periodo Taisho, quando, nel 1921, uscì una versione cinematografica de "Il racconto di Jiraiya il galante" (interpretato dall'attore di teatro Kabuki Matsunosuke Onoe) in cui viene stabilito che Jiraiya è in grado di usare i ninjutsu.
Ora, diamo un'occhiata alla parte in cui Jiraiya si presenta in "Naruto". Qui, il ninja si definisce come "l'eremita dei rospi del monte Myoboku".
La figura dell'eremita dei rospi è presente anche ne "Il racconto di Jiraiya il galante": qui, l'eremita insegna al protagonista le arti dei rospi, per poi trovare la morte combattendo contro un serpente.
In "Naruto", invece, è Jiraiya a fare da maestro, il che suggerisce che certi aspetti delle figure di Jiraiya e dell'eremita dei rospi siano confluite in un nuovo personaggio.
-Quindi c'è una sorta di "inversione di ruoli", interessante. E per quanto riguarda la loro personalità, invece? Quella del Jiraiya di "Naruto" è piuttosto esuberante - voglio dire, è persino conosciuto come "eremita porcello" - ma che dire della sua controparte letteraria?
Yamashita: una delle caratteristiche più importanti del Jiraiya del Gokan è che è stato concepito come un "adone".
In principio, infatti, Jiraiya era il "Nigao" (vale a dire, una sorta di sosia) dell'attore di Kabuki Onoe Kikugoro III. Kikugoro interpretava sì anche ruoli maschili, ma si dice fosse particolarmente bravo nel ricoprire quelli femminili, cosa che gli valse una grandissima popolarità, oltre che la fama di attore piacente. E, visto che a nessuno piace un protagonista anonimo, l'artista originale decise di rendere Jiraiya ugualmente bello (ride). Allo stesso modo, si pensa che il fatto che Jiraiya riesca ad apprendere le arti dei rospi sia da collegare ad un salto di carriera di Kikugoro.
-Quindi c'è una sorta di "inversione di ruoli", interessante. E per quanto riguarda la loro personalità, invece? Quella del Jiraiya di "Naruto" è piuttosto esuberante - voglio dire, è persino conosciuto come "eremita porcello" - ma che dire della sua controparte letteraria?
Yamashita: una delle caratteristiche più importanti del Jiraiya del Gokan è che è stato concepito come un "adone".
In principio, infatti, Jiraiya era il "Nigao" (vale a dire, una sorta di sosia) dell'attore di Kabuki Onoe Kikugoro III. Kikugoro interpretava sì anche ruoli maschili, ma si dice fosse particolarmente bravo nel ricoprire quelli femminili, cosa che gli valse una grandissima popolarità, oltre che la fama di attore piacente. E, visto che a nessuno piace un protagonista anonimo, l'artista originale decise di rendere Jiraiya ugualmente bello (ride). Allo stesso modo, si pensa che il fatto che Jiraiya riesca ad apprendere le arti dei rospi sia da collegare ad un salto di carriera di Kikugoro.
Hinohara: ne "Il racconto di Jiraiya", lo Yomihon da cui è stato tratto "Il racconto di Jiraiya il galante", Jiraiya viene costantemente descritto come estremamente virile, motivo per cui veniva ritratto di conseguenza, con un fisico estremamente muscoloso e volto arcigno.
Alla base di tale descrizione vi è il fatto che gli Yomihon erano destinati principalmente ad un pubblico maschile. Per contro, i Gokan erano rivolti principalmente ad un pubblico femminile: ciò ci porta a presumere che l'aspetto di Jiraiya sia stato modificato in modo tale da renderlo attraente a un bacino di lettrici quanto più ampio possibile.
Tuttavia, quando ebbe inizio la pubblicazione del romanzo Onoe Kikugoro III era già prossimo ai sessant'anni: ma allora perché rendere Jiraiya il suo doppione? Le cause di ciò sono da ricercare nell'influenza del teatro Kabuki, grazie al quale da un lato si arrivò a identificare Jiraiya in Kikugoro e dall'altro cementò la sua fama di uomo di bell'aspetto.
Tuttavia, quando ebbe inizio la pubblicazione del romanzo Onoe Kikugoro III era già prossimo ai sessant'anni: ma allora perché rendere Jiraiya il suo doppione? Le cause di ciò sono da ricercare nell'influenza del teatro Kabuki, grazie al quale da un lato si arrivò a identificare Jiraiya in Kikugoro e dall'altro cementò la sua fama di uomo di bell'aspetto.
-Ora che ci penso, nel Jiraiya di "Naruto" ci sono tanti elementi che rimandano al teatro Kabuki come, ad esempio, le pose...
Hinohara: esatto! Un altro esempio di ciò è il "kumadori", ovvero le linee rosse dipinte sotto i suoi occhi che, nel teatro Kabuki, servono a far comprendere al pubblico quale sia l'emozione provata dal personaggio che le ha.
E, per restare in tema, una delle mie scene preferite è quella in cui Jiraiya si prepara a usare la modalità eremitica, in cui dipinge il kumadori col suo stesso sangue.
Hinohara: esatto! Un altro esempio di ciò è il "kumadori", ovvero le linee rosse dipinte sotto i suoi occhi che, nel teatro Kabuki, servono a far comprendere al pubblico quale sia l'emozione provata dal personaggio che le ha.
E, per restare in tema, una delle mie scene preferite è quella in cui Jiraiya si prepara a usare la modalità eremitica, in cui dipinge il kumadori col suo stesso sangue.
Ecco, qui è importante notare che, nel Kabuki, il kumadori a strisce rosse (detto "beniguma") è simbolo di virtù e di coraggio.
Bisogna però ricordare che esistono vari tipi di kumadori e che ad ogni pattern corrisponde un tipo di "forza" diversa. Ad esempio, il pattern con il maggior numero di strisce, il "sujiguma", è simbolo di pura rabbia, ed è applicato sugli eroi più forti.
Bisogna però ricordare che esistono vari tipi di kumadori e che ad ogni pattern corrisponde un tipo di "forza" diversa. Ad esempio, il pattern con il maggior numero di strisce, il "sujiguma", è simbolo di pura rabbia, ed è applicato sugli eroi più forti.
Ed è proprio al sujiguma che somiglia il kumadori di Jiraiya, come se l'atto stesso d'indossarlo simbolizzi il fatto che sta per diventare più forte.
-Parliamo ora di Orochimaru e di Tsunade. Cosa potete dirmi al riguardo?
Yamashita: per quanto riguarda Tsunade, la versione di "Naruto" trae non pochi elementi dalla sua controparte letteraria. Ne "Il racconto di Jiraiya il galante", infatti, Tsunade è una donna bellissima e dalla forza sovrannaturale che proviene dal "villaggio della foglia".
Yamashita: per quanto riguarda Tsunade, la versione di "Naruto" trae non pochi elementi dalla sua controparte letteraria. Ne "Il racconto di Jiraiya il galante", infatti, Tsunade è una donna bellissima e dalla forza sovrannaturale che proviene dal "villaggio della foglia".
L'Orochimaru del racconto, invece, è un bandito estremamente crudele, nato da un guerriero e da un gigantesco serpente che risiedeva sul fondo di un lago della provincia di Echigo (l'attuale prefettura di Niigata), che finisce per scontrarsi con il nostro eroe. Alcuni di questi punti sono riscontrabili anche in "Naruto".
-Mi pare di capire che le somiglianze tra Tsunade, Orochimaru e le loro controparti letterarie siano molte di più rispetto a quelle condivise dai due Jiraiya...
Yamashita: ci sono però anche delle differenze. Ad esempio, nel racconto Orochimaru va matto per le donne - un atteggiamento in netto contrasto con la personalità stoica che vediamo in "Naruto". Sempre dell'Orochimaru letterario è famoso un passaggio in cui s'innamora perdutamente della principessa Tagoto Tsukikage.
Un'altra differenza che, da fan di "Naruto", mi ha sorpreso è che ne "Il racconto di Jiraiya il galante" era previsto che Jiraiya e Tsunade si sarebbero sposati.
Yamashita: ci sono però anche delle differenze. Ad esempio, nel racconto Orochimaru va matto per le donne - un atteggiamento in netto contrasto con la personalità stoica che vediamo in "Naruto". Sempre dell'Orochimaru letterario è famoso un passaggio in cui s'innamora perdutamente della principessa Tagoto Tsukikage.
Un'altra differenza che, da fan di "Naruto", mi ha sorpreso è che ne "Il racconto di Jiraiya il galante" era previsto che Jiraiya e Tsunade si sarebbero sposati.
Nel racconto, infatti, Tsunade è un membro della famiglia Ogata, vale a dire una consanguinea di Jiraiya. Questo, però, non le impedisce di invaghirsi del nostro adone. Addirittura, più avanti nel racconto, l'eremita delle lumache Katsuyu profetizza che Tsunade e Jiraiya si sposeranno.
-Katsuyu? Come il nome dell'evocazione di Tsunade!
-Katsuyu? Come il nome dell'evocazione di Tsunade!
Yamashita: proprio così. Non a caso, "Katsuyu" si scrive con i kanji di lumaca, gli stessi che danno il nome alla spada della sua controparte letteraria, la "Katsuyumaru". Oltre a ciò, in un passaggio possiamo leggere di come Tsunade cavalchi un'enorme lumaca. Anche la sua testardaggine e la strabiliante forza fisica sono dei riferimenti alla Tsunade del Gokan.
Tornando alla relazione tra Tsunade e Jiraiya, un passo estremamente importante del libro è quello in cui Jiraiya viene aggredito da vari nemici, tra cui Orochimaru, e Tsunade accorre a salvarlo. In questa scena, si capisce chiaramente che il salvataggio è un pretesto, e che il fulcro dell'intreccio narrativo è quello di far combattere Tsunade e Jiraiya contro Orochimaru. Credo che il motivo alla base di questa scelta - e, più in generale, del peso di Tsunade all'interno della storia - sia dovuto al fatto che molti dei lettori fossero donne
Tornando alla relazione tra Tsunade e Jiraiya, un passo estremamente importante del libro è quello in cui Jiraiya viene aggredito da vari nemici, tra cui Orochimaru, e Tsunade accorre a salvarlo. In questa scena, si capisce chiaramente che il salvataggio è un pretesto, e che il fulcro dell'intreccio narrativo è quello di far combattere Tsunade e Jiraiya contro Orochimaru. Credo che il motivo alla base di questa scelta - e, più in generale, del peso di Tsunade all'interno della storia - sia dovuto al fatto che molti dei lettori fossero donne
-Fermiamoci un attimo sulla battaglia tra il duo Tsunade/Jiraiya e Orochimaru e analizziamola nel dettaglio, a cominciare dalle evocazioni. In "Naruto", abbiamo il cosiddetto "sansukumi" - uno stallo a tre tra un rospo, una lumaca e un serpente. Questo momento figura anche ne "Il racconto di Jiraiya il galante"?
Yamashita: sì. Per la precisione, tra il dodicesimo e il quattordicesimo volume.
La parola "sansukumi" appare per la prima volta in un classico cinese del periodo Song (960 d.c. - 1122 d.c.), un'enciclopedia chiamata "Shiwen Leiju". Qui, in un paragrafo dedicato ai rospi, viene menzionato come "un rospo, un millepiedi e un serpente si trovano faccia a faccia, non riuscendo più a muoversi", mentre nel paragrafo dedicato ai serpenti viene menzionato che "i serpenti più piccoli vengono divorati dai millepiedi". Un'ulteriore menzione del sansukumi è inoltre presente in un altro testo cinese ben conosciuto nel Giappone dell'epoca, il "Bencao Gangmu".
Purtroppo, però, non siamo a conoscenza del motivo che ha portato la figura della lumaca a sostituire quella del millepiedi.
-Secondo lei, perché gli autori de "Il racconto di Jiraiya il galante" hanno deciso di ricreare il sansukumi?
Yamashita: probabilmente sarà stato un rimando ad un gioco molto popolare all'epoca: la morra cinese.
-La...morra cinese?
Yamashita: proprio così. Anzi, ti dirò di più: non la normale morra cinese, bensì quella conosciuta come "Mushiken", la "morra cinese più vecchia di tutto il Giappone". Nel Mushiken, il serpente batte il rospo, il rospo batte la lumaca e la lumaca batte il serpente, proprio come nel sansukumi.
La parola "sansukumi" appare per la prima volta in un classico cinese del periodo Song (960 d.c. - 1122 d.c.), un'enciclopedia chiamata "Shiwen Leiju". Qui, in un paragrafo dedicato ai rospi, viene menzionato come "un rospo, un millepiedi e un serpente si trovano faccia a faccia, non riuscendo più a muoversi", mentre nel paragrafo dedicato ai serpenti viene menzionato che "i serpenti più piccoli vengono divorati dai millepiedi". Un'ulteriore menzione del sansukumi è inoltre presente in un altro testo cinese ben conosciuto nel Giappone dell'epoca, il "Bencao Gangmu".
Purtroppo, però, non siamo a conoscenza del motivo che ha portato la figura della lumaca a sostituire quella del millepiedi.
-Secondo lei, perché gli autori de "Il racconto di Jiraiya il galante" hanno deciso di ricreare il sansukumi?
Yamashita: probabilmente sarà stato un rimando ad un gioco molto popolare all'epoca: la morra cinese.
-La...morra cinese?
Yamashita: proprio così. Anzi, ti dirò di più: non la normale morra cinese, bensì quella conosciuta come "Mushiken", la "morra cinese più vecchia di tutto il Giappone". Nel Mushiken, il serpente batte il rospo, il rospo batte la lumaca e la lumaca batte il serpente, proprio come nel sansukumi.
Hinohara: giochi come il Mushiken erano un soggetto ritratto di sovente anche negli Ukiyo-e.
Yamashita: vedere il sansukumi nell'ottica di una "battaglia eterna" potrebbe aiutarci a comprendere quale fosse l'idea alla base di questa grande opera incompiuta, ovvero quello di un romanzo destinato a non finire mai. Questa non sarebbe una novità: dopotutto, di romanzi senza fine ne esistevano già, ed alcuni, come lo "Hizakurige", erano piuttosto famosi.
Inoltre, bisogna considerare anche il contesto storico.
Quando "Il racconto di Jiraiya il galante" iniziò ad essere pubblicato, il periodo Edo si stava già avvicinando alla sua conclusione. A quell'epoca si ebbero cambiamenti sociali - e relativi tumulti - di portata enorme, cosa che spinse le masse ad avvicinarsi a queste opere di fantasia, da usare per estraniarsi dalle problematiche del mondo reale
Inoltre, bisogna considerare anche il contesto storico.
Quando "Il racconto di Jiraiya il galante" iniziò ad essere pubblicato, il periodo Edo si stava già avvicinando alla sua conclusione. A quell'epoca si ebbero cambiamenti sociali - e relativi tumulti - di portata enorme, cosa che spinse le masse ad avvicinarsi a queste opere di fantasia, da usare per estraniarsi dalle problematiche del mondo reale
-Non è esattamente la stessa cosa, ma l'essenza de "Il racconto di Jiraiya il galante" si può cogliere ovunque in "Naruto". Perfino la durevole affezione per quest'ultimo, durata 15 anni e 72 volumi fino alla sua conclusione, è simile alla storia de "Il racconto di Jiraiya il galante".
Yamashita: il fatto che sia il "Racconto di Jiraiya il galante" che "Naruto" siano state lunghe storie amate tanto da bambini quanto da adulti, li rende certamente molto simili.
Hinohara: perfino la scena della morte di Jiraiya in "Naruto" ha un forte legame con "Il racconto di Jiraiya il galante". Uno dei suoi ultimi pensieri prima di morire è "Spero che questo renda il finale de 'Racconti di Jiraiya il galante' migliore..." Il romanzo che stava scrivendo rimarrà incompiuto, proprio come l'opera del periodo Edo.
Yamashita: il fatto che sia il "Racconto di Jiraiya il galante" che "Naruto" siano state lunghe storie amate tanto da bambini quanto da adulti, li rende certamente molto simili.
Hinohara: perfino la scena della morte di Jiraiya in "Naruto" ha un forte legame con "Il racconto di Jiraiya il galante". Uno dei suoi ultimi pensieri prima di morire è "Spero che questo renda il finale de 'Racconti di Jiraiya il galante' migliore..." Il romanzo che stava scrivendo rimarrà incompiuto, proprio come l'opera del periodo Edo.
-In effetti, si collega anche all'elemento della "battaglia eterna" del sansukumi.
Hinohara: la differenza è che Jiraiya decide di intitolare il seguito della storia "Il racconto di Naruto Uzumaki", affidando quindi a Naruto il compito di portare a termine la storia. Allo stesso modo, molti elementi de "Il racconto di Jiraiya il galante" vengono ripresi e sviluppati ulteriormente in "Naruto", quasi come se il Jiraiya del racconto originale avesse deciso di passare il testimone a Naruto, dal periodo Edo fino ai giorni nostri. Affascinante, non trova? Sembra quasi destino...
Hinohara: la differenza è che Jiraiya decide di intitolare il seguito della storia "Il racconto di Naruto Uzumaki", affidando quindi a Naruto il compito di portare a termine la storia. Allo stesso modo, molti elementi de "Il racconto di Jiraiya il galante" vengono ripresi e sviluppati ulteriormente in "Naruto", quasi come se il Jiraiya del racconto originale avesse deciso di passare il testimone a Naruto, dal periodo Edo fino ai giorni nostri. Affascinante, non trova? Sembra quasi destino...
*Bibliografia: Yukiko Sato, Da "Il racconto di Jiraiya il galante" a "Naruto", "Ninja Bungei Kenkyu Dokuhon", Kasamashoin, 2014.
*Il "Racconto di Jiraiya il galante" è giunto fino a noi in varie forme oltre ai Gokan, incluso lo Yakusha-e "Kabuki no ukiyo-e". È incluso nelle collezioni di numerosi istituti di ricerca, tra cui il National Institute of Japanese Literature, la National Diet Library e il Waseda University Tsubochi Memorial Theatre Museum, e può essere consultato sul web ai link seguenti: raccolta dell'Istituto nazionale di letteratura giapponese 国書データベース, Waseda University Library 古典籍総合データベース, Waseda University Tsubochi Memorial Theatre Museum 浮世絵データベース. Inoltre, la ristampa 児雷也豪傑譚 , che include le riproduzioni di tutte le sue pagine, è stata pubblicata da Kokusho Kankokai.
*Il "Racconto di Jiraiya il galante" è giunto fino a noi in varie forme oltre ai Gokan, incluso lo Yakusha-e "Kabuki no ukiyo-e". È incluso nelle collezioni di numerosi istituti di ricerca, tra cui il National Institute of Japanese Literature, la National Diet Library e il Waseda University Tsubochi Memorial Theatre Museum, e può essere consultato sul web ai link seguenti: raccolta dell'Istituto nazionale di letteratura giapponese 国書データベース, Waseda University Library 古典籍総合データベース, Waseda University Tsubochi Memorial Theatre Museum 浮世絵データベース. Inoltre, la ristampa 児雷也豪傑譚 , che include le riproduzioni di tutte le sue pagine, è stata pubblicata da Kokusho Kankokai.